Ieri, martedì 30 settembre, il Consiglio di Amministrazione dell’Università di Sassari ha approvato una mozione ADI per l’abolizione delle tasse per i dottorandi senza borsa, applicandola ai colleghi del XXX ciclo.
Questo importante risultato è il momento culminante di un percorso durato mesi, durante i quali la mozione è stata discussa e approvata dai principali organi di governo dell’ateneo. Il 15 luglio scorso, infatti, la mozione è stata presentata nel Consiglio degli Studenti di Ateneo dalla rappresentante dei dottorandi Cinzia Porru (ADI) ed è stata approvata all’unanimità. Dal dibattito che ha portato all’approvazione della mozione è emerso l’interesse dei componenti del Consiglio per una problematica molto sentita fra i dottorandi ma sino a quel momento poco conosciuta dal mondo studentesco. Il Presidente del Consiglio degli Studenti si è così fatto carico di presentare la mozione in Senato Accademico, organo che a sua volta ha richiesto il parere del Consiglio di Amministrazione.
“Si tratta di un grande risultato – ha commentato Marco Calaresu, Presidente di ADI Sassari - non solo per l’importanza dell'obiettivo raggiunto ma anche per il metodo con il quale esso è stato ottenuto: una costante e assidua collaborazione con il magnifico rettore, il direttore generale dell'ateneo e i rappresentanti degli studenti, che in Senato Accademico e in Consiglio di Amministrazione hanno supportato e coadiuvato l'azione della rappresentate dei dottorandi in Consiglio degli Studenti.”
Grande soddisfazione è stata espressa anche da Antonio Bonatesta, Segretario nazionale ADI: “Dopo l'Università del Salento, anche l'Università di Sassari decide di esentare i dottorandi senza borsa dal versamento delle tasse, mettendo fine a un arcaismo fonte di gravi iniquità: costringere una ristretta minoranza di colleghi a pagare per formarsi alla ricerca. La vittoria dei nostri ragazzi a Sassari dimostra, ancora una volta, la grande capacità di mobilitazione sviluppata dalle nostre sedi locali. Avevamo promesso di portare questa battaglia in ogni ateneo e così stiamo facendo. Tappa dopo tappa, questa rincorsa a migliori e più giuste condizioni di vita e di ricerca dovrà terminare con una nuova, e questa volta vera, riforma del dottorato italiano. È uno degli obiettivi prioritari dell'ADI e siamo determinati a perseguirlo fino in fondo.”
Pubblicato Mer, 01/10/2014 - 16:32