Guida ADI al Dottorato Innovativo a caratterizzazione industriale - Novembre 2020

Restituzione di borse di dottorato già percepite, un budget di ricerca fantasma, un rigido obbligo di rendicontazione bimestrale e modifiche al progetto di ricerca quasi impossibili. Sono solo alcune delle problematiche più frequenti che hanno incontrato i nostri colleghi che si sono avventurati nel  "dottorato innovativo con caratterizzazione industriale". Per queste ragioni e per supportare il gran numero di colleghi “innovativi” che troppo spesso hanno visto e vedono i propri diritti negati abbiamo deciso di creare la  Guida ADI al dottorato innovativo.

Il dottorato innovativo è, ad oggi, una tipologia di dottorato che ha in seno persino più problematiche di quelle che da anni denunciamo relativamente al dottorato “tradizionale”, normato su base nazionale dal DM 45/2013. Sin dalla pubblicazione del documento che istituiva i Dottorati Innovativi l’ADI ha fortemente criticato le norme previste e ha chiesto a gran voce l’eliminazione dell’iniquo vincolo di restituzione parziale o totale della borsa di studio in caso di rinuncia al dottorato o mancato superamento della prova annuale, anche nell’ottica di impedire che questa previsione si diffonda, come già sta accadendo, anche presso i dottorati tradizionali. L’ADI ha anche sottolineato la necessità della garanzia, a livello nazionale, di uniformità di erogazione e di accesso ai budget per tutti i dottorandi “innovativi” in Italia, nonché maggiore flessibilità sul funzionamento del dottorato innovativo, in modo da consentire alle università vincitrici di apportare in autonomia modifiche sia tecniche (es. variazione dei tempi indicati per periodi all'estero o in azienda) che scientifiche ai progetti di ricerca. Da anni riteniamo che la proliferazione di “contratti” e regolamenti di dottorato sia una stortura importante del nostro sistema poiché generando tipi di dottorati diversi, spesso con diritti diversi, concede sempre maggiore spazio ad abusi di ogni tipo. Proprio la presenza di numerosissime fonti normative cui fare riferimento oltre al DM 45/2013 (D.D. n. 1540 del 29 luglio 2016; Decreto direttoriale 16 febbraio 2017, n. 353; Decreto Direttoriale 8 marzo 2018, n. 496; D.D. 5 giugno 2017, n.1377; Decreto direttoriale 16 marzo 2018, n. 563; Decreto direttoriale 8 marzo 2018, n. 497; D.D. 4 maggio 2018, n.1090; Decreto Direttoriale 13 settembre 2019, n. 1747; Decreto Ministeriale del 18 giugno 2008; Linee Guida per l’accreditamento delle sedi e dei corsi di dottorato; etc.) ha reso difficoltosa la comprensione e la tutela dei diritti dei dottorandi e delle dottorande, ed è una delle principali cause degli abusi che sono stati portati alla nostra attenzione in questi anni. Ci pare interessante far notare che, al contrario, i numerosi obblighi e doveri che i dottorandi “innovativi” sono chiamati a rispettare sono espressi in maniera chiara e perentoria, senza la minima ombra di dubbio. Dopo anni di testimonianze, doglianze, richieste di aiuto dei dottorandi “innovativi”, ma soprattutto di analisi dei regolamenti, abbiamo ordinato nero su bianco e in un unico testo norme e prassi relative al dottorato innovativo a caratterizzazione industriale evidenziando le gravi problematicità insite in queste norme ed indicando gli interstizi in cui più spesso si verificano abusi fornendo dei consigli su come evitarli o affrontarli. 

Auspichiamo che la guida possa essere di aiuto ai nostri colleghi in difficoltà  e che funga anche da veicolo di formazione di una vera e propria coscienza collettiva in questa nuova categoria di dottorandi, e non solo. Auspichiamo dunque di dare maggior forza alle nostre rivendicazioni e, alla luce delle problematiche emerse - che in diversi casi hanno portato anche all’abbandono del corso di dottorato stesso - che il legislatore intervenga al più presto e ripensi profondamente la natura stessa del dottorato innovativo con caratterizzazione industriale.