Elezioni CUN 2019 | Da oggi fino al 14 marzo si vota per il rinnovo dei componenti del Consiglio Universitario Nazionale (CUN) e poi di lì per la presidenza. ADI, Flc-Cgil, Link Coordinamento Universitario, Rete 29 Aprile e Udu hanno scritto una lettera aperta ripresa anche da Il Sole 24 Ore - Scuola24 in cui pongono le priorità necessarie per rilanciare il sistema universitario italiano.
Cara/o candidata/o,
stante la tua candidatura al CUN nella tornata elettorale che si terrà a partire dal 5 marzo, vorremmo porre una serie di questioni dal nostro punto di vista risultano centrali nell’attività politica futuro per restituire dignità ed un ruolo sociale all’Università pubblica all’interno del nostro Paese. Tali questioni e le proposte presentate hanno visto nel corso degli anni ed, in particolare, degli ultimi mesi una larga partecipazione di studenti, dottorandi, ricercatori.
Una situazione drammatica riguarda il precariato all’interno dell’Università. Com’è noto, l’ingresso in ruolo di ricercatore e poi docente universitario è preceduto da una troppo lunga stagione di precariato: in pratica, gli anni potenzialmente più produttivi dei ricercatori italiani vengono sostenuti con assegni di ricerca, contratti precari a breve durata e generalizzate situazioni di sfruttamento.
I dati sono impietosi: la crescita delle posizioni precarie a danno di quelle stabilizzate è inequivocabile. Come emerge dalle nostre indagini annuali, il 90,8% degli attuali precari non verrà stabilizzato e si ritroverà espulso dall’università.
Nel 2018 il mondo del precariato universitario si è coordinato sul complesso tema del pre-ruolo per la prima volta dopo tanti anni: con la campagna “Ricercatori Determinati”, coordinata da ADI ed FLC-CGIL e sostenuta anche dagli studenti, basata su alcune storiche rivendicazioni sul post-doc dell’ADI e sulle piattaforme sul superamento del precariato di FLC-CGIL (puoi consultare la nostra elaborazione in forma più estesa qui), sono state lanciate alcune proposte concrete per il superamento di questa situazione.
I punti salienti sono:
1. Stabilizzazioni per gli attuali precari dell’università in possesso di requisiti prestabiliti;
2. reclutamento ordinato e ciclico;
3. riforma del preruolo;
4. restituzione delle risorse finanziarie sottratte con i tagli dell’ultimo decennio.
La nostra piattaforma cerca di affrontare in modo organico le principali criticità del preruolo universitario che riteniamo avere gravi ripercussioni su tutto il sistema accademico, oltre che sulle nostre vite.
Un’altra situazione su cui prestare una profonda attenzione e mettere al più presto in campo azioni concrete riguarda la condizione studentesca in Italia. Continuiamo ad essere il Paese con un numero di laureati che è drammatico: solo il 27% contro il 44% della media OCSE.
Riteniamo che tale dato vede tra le sue principali cause le seguenti: il diritto allo studio ed il numero programmato che costituiscono oggi vere e proprie barriere all’accesso di carattere materiale e non solo per frequentare l’Università.
Per questo da anni ci mobilitiamo anche per invertire la situazione esistente con proposte concrete. Sul diritto allo studio, siamo ancora uno dei Paesi che eroga meno borse e servizi e con un percentuale bassa di studenti esonerati dal pagamento delle tasse e un regime di contribuzione studentesca che nel corso degli anni ha sempre di sopperito alla mancanza dei fondi ordinari. Non solo è necessario eliminare la figura dell’idoneo non beneficiario e aumentare la no tax nella direzione di un’Università gratuita e accessibile a tutti, ma è necessario fare attenzione ai servizi ed al welfare studentesco (puoi consultare online le 10 proposte di LINK elaborate in vista delle elezioni del 4 marzo 2018 ed il manifesto dell’UDU per il rilancio dell'istruzione pubblica). Allo stesso tempo, è urgente ragionare sull’abolizione del numero chiuso che impedisce a tante e tanti di frequentare i corsi di studio che vorrebbero realmente intraprendere. Da un lato, si ricollega al nodo dei finanziamenti già ripreso all’interno di questa lettera per il reclutamento e la ricerca, per l’edilizia universitaria, per una didattica che sia dignitosa; dall’altro lato, si ricollega ad un mercato del lavoro già precario che oggi non fa che riprodurre le disuguaglianze all’interno dell’Università, senza fare alcun tipo di investimento sulla Conoscenza e sulla possibilità che questa di portare ad uno sviluppo sociale, economico e sostenibile per tutto il Paese.
Con questa lettera ti chiediamo dunque, qualora tu risultassi eletto, di sostenere all’interno del CUN le proposte individuate nelle nostre piattaforme, nella campagna “Ricercatori Determinati” e le rivendicazioni portate avanti dagli studenti e dalle studentesse. Riteniamo infine importante, sia per le questioni ora ricordate che per giungere a una organizzazione collaborativa e democratica degli atenei, un percorso verso il ruolo unico della docenza con distinzione tra fase di reclutamento e fase di progressione di carriera, indicato nelle nostre piattaforme e auspicato anche in mozioni del CUN. Ti chiediamo di testimoniare questo tuo impegno dichiarando ufficialmente, nel programma della tua candidatura e nelle occasioni pubbliche in cui la presenterai, il tuo sostegno a queste nostre battaglie, centrali per il futuro ed il rilancio dell’Università italiana e del nostro Paese stesso.
Un caro saluto,
ADI – Associazione dottorandi e dottori di ricerca in Italia
FLC CGIL – Federazione lavoratori della conoscenza
LINK Coordinamento universitario
Rete29Aprile
UDU – Unione degli Universitari
Elezioni CUN 2019
Pubblicato Mar, 05/03/2019 - 09:09
- Accedi o registrati per inserire commenti.