Sabato 12 ottobre studenti, dottorandi, assegnisti, ricercatori e docenti dell’universita’ si sono riuniti presso La Sapienza per confrontarsi e discutere delle necessita’ del sistema universitario e di come portare avanti le nostre rivendicazioni.
Gli obiettivi politici dell’assemblea riguardano la necessita’ di un ingente investimento nel settore universitario e degli enti pubblici di ricerca. Servono fondi per affrontare, anche con interventi mirati, le molteplici questioni che da troppi anni affossano le universita’. In primo luogo serve un investimento concreto in diritto allo studio per far si che tutti gli idonei ottengano una borsa di studio e un posto alloggio, e per ampliare la no tax area. L’universita’, in quanto servizio pubblico, deve essere gratuita e accessibile a tutti e finanziata dalla fiscalita’ generale.
Un’universita’ di qualita’ non puo’ prescindere dall’affrontare seriamente la questione del reclutamento nella sua complessita’, definendo risorse e strumenti normativi che permettano di invertire la tendenza dell’ultimo decennio, caratterizzato da un numero di pensionamenti superiore agli ingressi in ruolo e sostenuto soltanto dal continuo incremento dei ricercatori con contratti a termine, dell'abuso dell'utilizzo dell'assegno di ricerca e da un arcipelago di contratti parasubordinati.
Queste iniziative non possono essere scollegate dalla ridefinizione dei criteri di distribuzione di fondi, ordinari e premiali, e dei punti organico che oggi continuano a essere uno strumento per concentrare le risorse negli atenei piu’ grandi e in quelli del centro/nord Italia, attuando uno scellerato piano di impoverimento delle comunita’ accademiche del meridione.
Vogliamo risorse, ma vogliamo riappropriarci anche del nostro tempo di vita e di lavoro, oggi costantemente ricattato da contratti annuali, che non permettono né di veder riconosciuto il lavoro svolto né di avere una prospettiva di vita dignitosa. Per questo e’ necessario che il governo, affianco alla previsione di nuovi investimenti per un piano straordinario di reclutamento, avvii una ridefinizione dei contratti pre-ruolo.
Al fine del raggiungimento degli obiettivi l’Assemblea si dà mandato ad organizzare nel periodo di ottobre fino alla fine della settimana di novembre assemblee pubbliche aperte a tutte le componenti negli atenei del Paese ove discutere le proposte emerse il 12 ottobre, elaborare eventuali azioni vertenziali a livello locale, scrivere e presentare ordini del giorno di sostegno alle proposte nazionali da presentare nei CDA e nei senati accademici, proporre eventuali emendamenti alla Legge di Stabilità entro i tempi di discussione all’interno delle Commissioni parlamentari competenti.
Parallelamente a questo percorso territoriale, i promotori dell’Assemblea Nazionale trasmetteranno richiesta urgente di incontro con il Ministro dell’Istruzione e altri interlocutori del governo per chiedere misure urgenti e adeguate nella Legge di Stabilità, nonché impegni concreti normativi al fine di garantire interventi risolutivi sulle controversie in atto in merito al diritto allo studio, pre-ruolo e reclutamento.
L’Assemblea si impegna a organizzare una mobilitazione dislocata sui territori e una mobilitazione nazionale a Roma nei giorni di discussione e approvazione definitiva della Legge di Stabilità, al fine di ottenere risposte dagli interlocutori politici e istituzionali.
L’Assemblea esprime la consapevolezza che il percorso per perseguire i propri obiettivi non si fermerà a dicembre 2019 ma durerà tutto il tempo necessario a ottenere finalmente le risposte dovute al sistema universitario, fanalino di coda nell’agenda politica da ormai troppo tempo.
Pubblicato Mar, 15/10/2019 - 18:50
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