Unico percorso post-doc e più soldi: ADI audita alla Camera

Le recenti proroghe legislative rivelano una volontà politica di frammentare il pre-ruolo universitario e della ricerca, creando posizioni contrattuali flessibili che non rispondono ai bisogni reali del mondo accademico. Un gruppo di lavoro, formato da personalità già strutturate e tecnici ministeriali, ha concluso i suoi lavori senza coinvolgere le rappresentanze dei lavoratori precari e le istituzioni universitarie. Questo è un grave segnale di disinteresse verso chi vive la precarietà ogni giorno. Chiediamo un confronto costruttivo con la Commissione e speriamo che i nostri rappresentanti sappiano ascoltare le nostre aspettative e preoccupazioni. Ogni riforma che introduca figure intermittenti e precarie, non riservate ai dottori di ricerca, verrà rigettata

Inchiesta Fanpage, il comunicato di Udu, Pds, Link e Adi: “Silenzio complice di Meloni e Azione Universitaria. Devono condannare”

L’inchiesta di Fanpage allarma le organizzazioni studentesche, che presenteranno in CNSU una mozione urgente indirizzata a Bernini e Meloni. In una nota congiunta firmata da UduPdsLink e Adi, le associazioni fanno sapere di ritenere estremamente gravi le rivelazioni emerse e di pretendere una presa di posizione delle istituzioni.

Facciamo appello alla morale delle Università e dei Rettorati italiani

Giorgio ha 36 anni, ha un dottorato di ricerca in urbanistica e vorrebbe diventare padre, ma è al terzo anno di assegno di ricerca, cioè per il terzo anno consecutivo avrà avuto solo un contratto annuale, intervallato da qualche mese di disoccupazione. Giorgio percepisce 1400 € al mese, senza diritti, ha rinunciato a immaginare una famiglia, e condivide una casa in affitto a Roma a 600 € al mese.

Firmare subito il contratto di ricerca per un lavoro più giusto nell'università italiana

Il contratto di ricerca, necessario a superare intermittenza e insufficienza retributiva dell’assegno di ricerca, è tenuto in ostaggio dall’ARAN, l’Agenzia per la Rappresentanza Negoziale delle pubbliche amministrazioni, da luglio 2022. Da due anni gli atenei sono invischiati in un’incertezza totale riguardo al futuro del pre-ruolo e i ricercatori continuano a lavorare in condizioni già giudicate insostenibili da parte dell’Unione Europea e dall’Indagine conoscitiva sulla condizione studentesca nelle università e il precariato nella ricerca universitaria, approvata nella scorsa legislatura.

Le proposte di ADI per migliorare la recente proposta di legge n. 1609 in materia di riconoscimento del dottorato nella PA

Da anni si osserva nella Pubblica Amministrazione (PA), un sistema discriminatorio inverso: il personale progredisce di carriera meramente per anzianità di servizio, in taluni casi anche senza laurea, mentre quest’ultima è necessaria per l’accesso dall’esterno. Questo sistema limita anche le progressioni di carriera orizzontali: i dipendenti in possesso di titoli di studio superiori sono destinati a rimanere bloccati nella fascia retributiva di partenza, senza poter progredire. Tale situazione ha dei pesanti riverberi sia per le progressioni orizzontali che verticali.

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