precariato

ADI aderisce alla campagna "Novantapercento"

La Bernini è persino peggio della Gelmini.
Il 90% di noi viene espulso dall'università dopo 10-15 anni di sacrifici, sfruttati e poi dimenticati da un sistema che ci divora e ci sputa fuori. È il momento di dire basta.
Unisciti a noi il 25 ottobre a Roma per un’assemblea nazionale. Contro i tagli e per un reclutamento ciclico e ordinato.
Non possiamo più aspettare: dobbiamo riprenderci il futuro della ricerca, dell’università e delle nostre vite. Noi ci saremo. E tu?

Facciamo appello alla morale delle Università e dei Rettorati italiani

Giorgio ha 36 anni, ha un dottorato di ricerca in urbanistica e vorrebbe diventare padre, ma è al terzo anno di assegno di ricerca, cioè per il terzo anno consecutivo avrà avuto solo un contratto annuale, intervallato da qualche mese di disoccupazione. Giorgio percepisce 1400 € al mese, senza diritti, ha rinunciato a immaginare una famiglia, e condivide una casa in affitto a Roma a 600 € al mese.

Berlino: contrattualizzazione stabile ai ricercatori e alle ricercatrici post-doc. Il nostro commento

 La città-stato di Berlino ha approvato un provvedimento che prevede l’obbligo, per le università, di prospettare una contrattualizzazione stabile ai ricercatori e alle ricercatrici post-doc. Allo scopo di avviare un dibattito sulla questione, proponiamo  e commentiamo un articolo in merito di Gretchen Vogel pubblicato su Science, accompagnato da una traduzione.

Dottorato, precariato, pandemia. L’ADI scrive alla Ministra Maria Cristina Messa

Ad un anno dall'inizio della pandemia, l'ADI fa il punto della situazione e si rivolge alla Ministra dell’Università e della Ricerca Maria Cristina Messa per chiedere un tempestivo intervento sulle proroghe per dottorandi e assegnisti e l'avvio di un dialogo franco e costruttivo sui temi della riforma del dottorato e del reclutamento universitario, idoneo a conformare la decisione politica alle esigenze delle categorie che l’ADI rappresenta.

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