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L’idea del Consiglio universitario nazionale sul preruolo? Per eliminare il precariato, eliminare i precari

Comunicato congiunto ADI - FLC CGIL - PDS - UDU - LINK - ARTED - R29A a proposito del parere del CUN sul DDL Bernini che conferma, moltiplica e peggiora le figure del precariato

Nella seduta di giovedì 14 novembre, il Consiglio Universitario Nazionale ha espresso a maggioranza un parere sostanzialmente favorevole al DDL A.S. 1240, la cosiddetta ‘Riforma Bernini’, avallando le degradanti soluzioni del governo sul preruolo universitario.

Il parere ha visto il voto contrario di soli quattro consiglieri: Davide Clementi (ADI), Tuscia Sonzini (FLC CGIL), Chiara Occelli (PA Area 08), Francesco Zuin (RTD Area 10) e l’astensione di due.

ADI aderisce alla campagna "Novantapercento"

La Bernini è persino peggio della Gelmini.
Il 90% di noi viene espulso dall'università dopo 10-15 anni di sacrifici, sfruttati e poi dimenticati da un sistema che ci divora e ci sputa fuori. È il momento di dire basta.
Unisciti a noi il 25 ottobre a Roma per un’assemblea nazionale. Contro i tagli e per un reclutamento ciclico e ordinato.
Non possiamo più aspettare: dobbiamo riprenderci il futuro della ricerca, dell’università e delle nostre vite. Noi ci saremo. E tu?

Facciamo appello alla morale delle Università e dei Rettorati italiani

Giorgio ha 36 anni, ha un dottorato di ricerca in urbanistica e vorrebbe diventare padre, ma è al terzo anno di assegno di ricerca, cioè per il terzo anno consecutivo avrà avuto solo un contratto annuale, intervallato da qualche mese di disoccupazione. Giorgio percepisce 1400 € al mese, senza diritti, ha rinunciato a immaginare una famiglia, e condivide una casa in affitto a Roma a 600 € al mese.

Seduta CNSU 12-13 gennaio: ADI impegna il MUR su indennità INPS e riforma del preruolo

Nell’adunanza del 12 e 13 gennaio del CNSU, il massimo organo di rappresentanza degli universitari, dei dottorandi e degli specializzandi, ha approvato all’unanimità due mozioni presentate dal nostro Rappresentante nazionale Davide Clementi che impegnano il Ministero dell’Università e della Ricerca e la Ministra Anna Maria Bernini su due fronti molto caldi.

Niente si fa con niente: manifesto per un lavoro di ricerca stabile e dignitosamente retribuito

Nell’Italia post-pandemica, la ricerca continua a vivere una tensione fra tecnicizzazione dei saperi e delle decisioni di politica accademica e aziendalizzazione dell’università: se da un lato il ruolo sociale della ricerca viene osteggiato e bandito dalla ratio decidendi nazionale e locale, assieme a democraticità, pubblicità e inclusività delle istituzioni accademiche e della possibilità stessa di accedere al ruolo di ricercatore/trice, dall’altro assistiamo all’appalto del finanziamento della ricerca, se non della sua stessa programmazione, agli interessi del capitale privato per i quali il ricercatore/trice, specie se giovane, è costretto a disegnare il proprio percorso di vita all’insegna dell’intermittenza fra una posizione precaria e l’altra, alla competizione per l’accaparramento di risorse scarse e primariamente orientate alla soddisfazione di interessi corporativi... Potete scaricare il documento in pdf qui.

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