preruolo

ADI aderisce alla campagna "Novantapercento"

La Bernini è persino peggio della Gelmini.
Il 90% di noi viene espulso dall'università dopo 10-15 anni di sacrifici, sfruttati e poi dimenticati da un sistema che ci divora e ci sputa fuori. È il momento di dire basta.
Unisciti a noi il 25 ottobre a Roma per un’assemblea nazionale. Contro i tagli e per un reclutamento ciclico e ordinato.
Non possiamo più aspettare: dobbiamo riprenderci il futuro della ricerca, dell’università e delle nostre vite. Noi ci saremo. E tu?

Facciamo appello alla morale delle Università e dei Rettorati italiani

Giorgio ha 36 anni, ha un dottorato di ricerca in urbanistica e vorrebbe diventare padre, ma è al terzo anno di assegno di ricerca, cioè per il terzo anno consecutivo avrà avuto solo un contratto annuale, intervallato da qualche mese di disoccupazione. Giorgio percepisce 1400 € al mese, senza diritti, ha rinunciato a immaginare una famiglia, e condivide una casa in affitto a Roma a 600 € al mese.

Seduta CNSU 12-13 gennaio: ADI impegna il MUR su indennità INPS e riforma del preruolo

Nell’adunanza del 12 e 13 gennaio del CNSU, il massimo organo di rappresentanza degli universitari, dei dottorandi e degli specializzandi, ha approvato all’unanimità due mozioni presentate dal nostro Rappresentante nazionale Davide Clementi che impegnano il Ministero dell’Università e della Ricerca e la Ministra Anna Maria Bernini su due fronti molto caldi.

Niente si fa con niente: manifesto per un lavoro di ricerca stabile e dignitosamente retribuito

Nell’Italia post-pandemica, la ricerca continua a vivere una tensione fra tecnicizzazione dei saperi e delle decisioni di politica accademica e aziendalizzazione dell’università: se da un lato il ruolo sociale della ricerca viene osteggiato e bandito dalla ratio decidendi nazionale e locale, assieme a democraticità, pubblicità e inclusività delle istituzioni accademiche e della possibilità stessa di accedere al ruolo di ricercatore/trice, dall’altro assistiamo all’appalto del finanziamento della ricerca, se non della sua stessa programmazione, agli interessi del capitale privato per i quali il ricercatore/trice, specie se giovane, è costretto a disegnare il proprio percorso di vita all’insegna dell’intermittenza fra una posizione precaria e l’altra, alla competizione per l’accaparramento di risorse scarse e primariamente orientate alla soddisfazione di interessi corporativi... Potete scaricare il documento in pdf qui.

No alla tagliola, sì al finanziamento della riforma del preruolo

Ad un mese dal Congresso si è riunita l'Assemblea Nazionale dell’ADI, che ha avuto a tema, oltre ad una serie di questioni relative all'organizzazione interna, l'analisi della fase politica attuale e la posizione dell'Associazione rispetto alla riforma del preruolo universitario.

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