Presentazione VI Indagine ADI e IV Congresso Nazionale ADI

Il 6 ottobre 2016 a Roma presso la Sala Stampa della Camera dei Deputati si terrà la presentazione della VI Indagine annuale ADI su Dottorato e Post-Doc. 

Il 6 e 7 ottobre 2016 a Roma presso il Circolo Arci "Sparwasser" (Via del Pigneto 215) si terrà il IV Congresso Nazionale ADI.

Di seguito il programma dei lavori.

Tutti i lavori, esclusi quelli delle commissioni, sono aperti al pubblico. Per la presentazione della VI Indagine presso la Sala Stampa della Camera dei Deputati è tuttavia necessario essere muniti di accredito.

Vi aspettiamo per condividere questo importante momento della vita dell'Associazione.

Gli assegni di ricerca nuovamente rendicontabili in Horizon 2020: un sospiro di sollievo che non cancella l’emergenza per i giovani ricercatori

Il Ministro Giannini ha presentato la riammissione di assegni di ricerca, co.co.co e co.co.pro. tra le spese rendicontabili dei progetti finanziati da Horizon2020 come un risultato importante. In realtà si tratta dell’ennesimo escamotage, in grado di dare un sollievo momentaneo ma non di cambiare la condizione emergenziale vissuta da migliaia di giovani ricercatori italiani.

Se da una parte consentirà a molti precari della ricerca di prolungare la presenza nell’Università e continuare a svolgere il lavoro che amano, dall’altra manifesta una preoccupante assenza di volontà da parte del Governo di intervenire in maniera sistematica per ridefinire la filiera del reclutamento accademico.

Un intervento di questo tipo dovrebbe partire proprio dal superamento delle figure originariamente (e giustamente!) dichiarate inammissibili dall’Europa, figure caratterizzate da un trattamento stipendiale indegno, prive di diritti e di tutele previdenziali – la pervicace negazione della DIS-COLL agli assegnisti, da parte del Governo e del Parlamento, rimane un chiaro indicatore della considerazione che attualmente molte forze politiche hanno del lavoro di ricerca.

Università degli Studi di Bari, niente più tasse per i dottorandi senza borsa

Lo scorso 20 giugno il Consiglio di Amministrazione dell'Università degli Studi di Bari “Aldo Moro” ha approvato in via definitiva l'esonero completo dal pagamento delle tasse per i dottorandi di ricerca che non usufruiscono di borsa di studio, a partire dal XXXII ciclo. Nella misura sono inclusi anche i colleghi dei cicli attualmente in corso. La proposta di esenzione, presentata da ADI Bari lo scorso novembre, è stata accolta dall'amministrazione dopo un lungo iter burocratico che ha purtroppo impedito di includere nell'esonero la rata di luglio.

Le Università di Roma "Sapienza" e Bari "Aldo Moro" prorogano la consegna della tesi di dottorato per il XXIX ciclo

Negli scorsi giorni due importanti atenei italiani, le Università di Roma “Sapienza” e Bari “Aldo Moro”, hanno posticipato la data di consegna della tesi di dottorato per i colleghi del XXIX ciclo, allo scopo di allineare la data di consegna a quella dei cicli precedenti e garantire la durata minima triennale del corso di dottorato.

Dopo la mozione proposta dall'ADI e approvata il 3 marzo dal Consiglio Nazionale degli Studenti Universitari e la risposta a stretto giro del MIUR (con la quale il ministero invitava gli atenei a vigilare affinché la durata minima di tre anni del corso di dottorato fosse rispettata), l'impegno dell'ADI per ottenere una durata del corso di dottorato non inferiore a tre anni per tutti i dottorandi porta dunque ulteriori frutti.

Matteo Piolatto eletto al CNSU. La straordinaria vittoria di chi non rinuncia a lottare

Con 1.387 voti, corrispondenti al 77% dei consensi, Matteo Piolatto è stato eletto rappresentante dei dottorandi nel Consiglio Nazionale degli Studenti Universitari.

Si tratta di una bellissima vittoria, frutto dell’impegno e del consenso di tutti quei dottorandi che nonostante prospettive sempre più incerte, nonostante la mancanza di tutele e di riconoscimento per il loro ruolo, nonostante il permanere di intollerabili ingiustizie hanno scelto di dire attraverso il voto: “Noi ci siamo e non rinunceremo al nostro futuro, non rinunceremo a lottare per dare dignità al lavoro e al mondo che amiamo: alla Ricerca e all’Università”.

Lo hanno fatto con una forza straordinaria e inedita. In oltre 10 anni, infatti, mai un rappresentante dei dottorandi in CNSU era stato eletto con così tanti voti – 513 voti nel 20041.065 voti nel 2007963 voti nel 2010880 voti nel 2013. Il risultato assume una valenza storica non solo in quanto primato, ma perché ottenuto a dispetto della significativa contrazione del numero complessivo dei dottorandi presenti nelle università italiana, effetto dei tagli della Legge 133/2008 e dei vincoli previsti dalla Nota MIUR 436/2014.

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