La piattaforma programmatica ADI e lo sciopero generale del 12 dicembre 2014

Dal nostro lavoro, quello di decine di migliaia di precari della ricerca, passa gran parte del funzionamento del sistema accademico italiano. Questo accade senza che ci sia offerta alcuna possibilità di realizzare il nostro progetto professionale e di vita. Dopo esserci formati per lunghi anni alla didattica e alla ricerca, dopo essere stati chiamati a contribuire allo sviluppo della conoscenza in questo Paese, veniamo respinti, espulsi dai luoghi del nostro lavoro, senza tutele e senza riconoscimento del percorso intrapreso.

Calendario presentazioni IV Indagine annuale ADI

Il 30 Maggio scorso abbiamo presentato la IV Indagine annuale ADI su Dottorato e Post-Doc a Roma, presso la sede dell'Istat.

Riteniamo che la discussione dei preoccupanti risultati dell'indagine possa essere un importante contributo per tenere vivo il dibattito sulla condizione critica vissuta dall’Università e per far maturare nella comunità universitaria e nell'opinione pubblica la consapevolezza dei processi distruttivi in atto, processi che colpiscono più duramente proprio i soggetti più precari.

#Finoaquando? La mobilitazione di dottorandi e giovani ricercatori contro il DdL Stabilità 2015

A pochi giorni dall’inizio della discussione del DdL stabilità 2015 presso la Camera dei Deputati, l’ADI ribadisce le sue dure critiche nei confronti degli interventi previsti dall’attuale versione del provvedimento in materia di Università e, in particolare, di reclutamento per i giovani ricercatori.

Solidarietà ai lavoratori dell'AST

Esprimiamo la nostra solidarietà e la nostra vicinanza ai lavoratori della AST di Terni e alla Fiom per le cariche subite nel corso della manifestazione svoltasi a Roma il 29 Ottobre. Riteniamo inaccettabile che la risposta ricevuta dai lavoratori scesi in piazza per difendere il proprio lavoro siano i manganelli delle forze dell'ordine.

Legge di stabilità 2015. Altra precarietà per i giovani ricercatori, altri tagli per l’Università

La versione del disegno di legge di stabilità 2015 trasmessa al Presidente della Repubblica il 21 ottobre scorso contiene misure inefficaci o ulteriormente regressive in materia di reclutamento universitario e fondi per il sistema accademico.

“Si tratta di una mano di vernice su un sistema ormai arrugginito” commenta Antonio Bonatesta, Segretario nazionale dell’ADI. “Ci troviamo dinanzi a interventi di maquillage che non si pongono in modo serio e credibile l' obiettivo di risolvere strutturalmente la drammatica situazione dei giovani ricercatori in Italia”.

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