L'ADI intervista Christian Raimo sugli effetti del Coronavirus nella società e sul ruolo della ricerca. Lo scrittore condivide e sposa le richieste dell'ADI sull'estensione di ammortizzatori sociali anche per i precari della ricerca e le richieste di proroga per dottorandi e assegnisti. Come sostiene egli stesso, la società futura sarà basata sulla conoscenza ed abbiamo bisogno di più studiosi e più figure che lavorano nella ricerca, sia pubblica che privata.
Pubblicato Mer, 13/05/2020 - 10:26
Da alcuni giorni circola in rete una bozza dell'imminente “decreto rilancio”, con il quale il Governo dovrebbe rispondere alle conseguenze economiche causate dalla pandemia. Proroghe per dottorandi, proroghe per assegnisti, incentivi per ricerca e sviluppo. Cosa c'è e cosa non c'è nella bozza del decreto: il commento dell'ADI.
Pubblicato Mar, 12/05/2020 - 15:31
Un nuovo orizzonte oltre la pandemia, per ricostruire il ruolo sociale della scienza e dei saperi come beni comuni a tutela del benessere collettivo. E' necessario implementare protocolli di copyleft e open access ed è necessario affrontare il meccanismo attraverso cui le conoscenze generate nelle università e negli enti di ricerca vengono assorbite da imprese e territorio. Il filo rosso che lega questi due nodi è senza dubbio quello del rapporto tra settore pubblico e privato.
Pubblicato Gio, 07/05/2020 - 19:17
L’emergenza Covid-19 ha fatto riemergere anche tutte le criticità del modello di autonomia universitaria italiano. Diventa sempre più urgente un confronto tra le associazioni di rappresentanza universitarie e le istituzioni, anche e soprattutto alla luce delle imminenti riaperture delle attività di ricerca nei diversi atenei italiani.
Pubblicato Mar, 28/04/2020 - 15:02
In attesa dell’emanazione del decreto Cura Italia di aprile, in questo comunicato l’ADI riepiloga le principali misure previste per i precari della ricerca nel Dl Cura Italia emanato il mese scorso ed esprime le proprie riflessioni critiche in merito. Riteniamo infatti che quelle misure rivelino ancora una volta l’inadeguatezza degli attuali inquadramenti contrattuali di tutti i precari della ricerca.
Pubblicato Dom, 26/04/2020 - 11:16
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