Dottorato e Scuola: report dell'incontro al MIUR sul FIT

Dottorato e Scuola: report dell'incontro al MIUR sul FIT

Oggi, 20 febbraio 2018, una delegazione di ADI ha incontrato presso il MIUR il Vice Capo di Gabinetto dott. Rocco Pinneri, il Capo Dipartimento per il sistema educativo di istruzione e formazione, la dott.ssa Rosa De Pasquale, e il capo Dipartimento per l’istruzione superiore dott. Luciano Chiappetta.

ADI ha presentato ai dirigenti dei MIUR le proprie proposte per la valorizzazione del dottorato di ricerca nel percorso di formazione iniziale e tirocinio FIT:

  1. Istituzione di un percorso FIT semplificato per i dottori di ricerca, di due anni invece che tre.
  2. Istituzione di tabelle di conversione tra dottorati e classi di concorso.
  3. Esonero dalla prima prova scritta di carattere disciplinare per l’accesso al FIT (previa definizione delle corrispondenze fra settori di dottorato e settori concorsuali).
  4. Attribuzione di un punteggio significativo al dottorato di ricerca nel concorso per l’accesso al FIT.
  5. Valutazione della didattica universitaria certificata in fase concorsuale.
  6. Compatibilità tra FIT, attività di ricerca e attività didattica.
  7. Possibilità di congelare il FIT per motivi di ricerca e per la frequenza ai corsi di dottorato, secondo le modalità previste dal D.Lgs 59/2017 (articolo 8 comma 5 lettera c).
  8. Contrattualizzazione dei vincitori di concorso FIT

 

Alcune aperture

I dirigenti del MIUR si sono mostrati disponibili e aperti al confronto sulla maggior parte delle richieste avanzate dalla nostra delegazione.

In particolare, abbiamo raccolto la disponibilità ad attribuire un punteggio elevato al titolo di dottore di ricerca, secondo quanto già previsto all’art.3 comma 7 del D.Lgs. 59/2017. Malgrado le tabelle di valutazione siano ancora allo stato di bozza, ci è stato comunicato che il titolo di dottore di ricerca avrà il punteggio più elevato tra i titoli valutabili. Il nostro impegno ora è nel garantire che il punteggio per il titolo di dottore di ricerca corrisponda ad almeno il 50% dei punti complessivi. I rappresentanti del ministero hanno mostrato volontà ad orientare la riflessione in questo senso.

Va registrata in maniera altrettanto positiva la disponibilità a introdurre fra i titoli valutabili in sede di punteggio aggiuntivo anche l’attività didattica svolta nel corso del dottorato e del post-doc, a condizione che questa venga adeguatamente certificata. Si tratta di un’apertura significativa da parte del MIUR, che permetterebbe di valorizzare l’esperienza di insegnamento universitario accumulata da tanti colleghi, sia in riferimento alla didattica integrativa svolta durante il percorso di dottorato, sia per quel che riguarda le docenze a contratto e gli incarichi di didattica svolti da assegnista, borsista o RTD. Al fine di garantire l’attribuzione di un punteggio per la didattica, sarà necessario che il Dipartimento Università del MIUR dia indicazione agli atenei di certificare formalmente ogni tipo di attività didattica effettivamente prestata da dottorandi e dottori di ricerca.

I dirigenti del MIUR hanno poi ribadito che non deve sussistere alcuna incompatibilità tra dottorato o attività di ricerca in genere e il FIT. Il percorso FIT sarà infatti concepito per permettere di svolgere attività lavorative. Le singole università potranno però stabilire soglie minime di presenza ai corsi, pertanto ci impegneremo affinché tali soglie non determinino alcuna incompatibilità di fatto. Secondo i dirigenti MIUR, non sussiste alcun impedimento alla possibilità di "congelare" il percorso FIT per la frequenza del dottorato o viceversa. In caso di congelamento del FIT non si percepirà il compenso previsto, secondo quanto già accade nel caso in cui invece si decida di sospendere il dottorato.

È stata recepita con favore anche la proposta di istituire specifiche tabelle di corrispondenza tra i percorsi di dottorato e le classi di concorso, attraverso la definizione degli SSD a cui afferisce il corso di dottorato e/o la tesi di dottorato di ricerca. La definizione di tali tabelle è di pertinenza del Dipartimento Università del MIUR, che su tale versante ha già mostrato una significativa apertura alle richieste di ADI, raccomandando agli atenei di associare uno o più SSD alla tesi di dottorato. Si apre dunque la concreta possibilità di arrivare alla definizione delle tabelle di corrispondenza, di concerto con il CUN. ADI sta già lavorando a una proposta da sottoporre al MIUR: ci auguriamo che su questo tema possa proseguire un confronto costruttivo nelle prossime settimane.

Allo scopo di ottenere una retribuzione consona al carico complessivo di lavoro richiesto per tutti e tre gli anni del percorso FIT, abbiamo richiesto ai dirigenti del MIUR di procedere alla contrattualizzazione dei vincitori di concorso FIT. Su questo punto, nonostante una disponibilità di massima, ci è stato ribadito che si dovrà procedere ad una modifica della normativa.

 

Le resistenze del MIUR

Resistenze sono al contrario emerse all’esonero dalla prima prova scritta per il concorso FIT. Su questo punto i dirigenti del MIUR hanno ribadito di non poter in alcun modo intervenire nell’immediato, per via del quadro normativo attuale che non consentirebbe alcun esonero ad hoc per i dottori di ricerca. Allo stesso tempo, però, i nostri interlocutori si sono detti in linea di principio favorevoli a sostenere un simile provvedimento qualora dal prossimo governo venisse tale indicazione, a patto che siano definite preventivamente le corrispondenze fra percorsi di dottorato e classi di concorso, riconoscendo la sostanziale validità dei nostri argomenti.

Una contrarietà netta e al momento irremovibile è invece stata espressa in merito alla proposta di un percorso FIT ridotto per i dottori di ricerca. Secondo il parere dei dirigenti, tale proposta andrebbe a snaturare il senso stesso del FIT. Su questo punto ADI non può che ribadire la sua ferma critica all’indisponibilità del MIUR a prendere in considerazione la possibilità di un FIT semplificato per i dottori di ricerca, a nostro avviso una misura essenziale per realizzare un’adeguata valorizzazione delle competenze di chi abbia conseguito il dottorato.

 

Ovviamente la nostra battaglia è appena all'inizio. Alcuni passi in avanti sono stati fatti e di questo diamo atto al Ministero. Ma non siamo e non saremo disponibili a rinunciare all’obiettivo di un percorso FIT semplificato. Per questo, adesso più che mai, è necessario costruire un fronte comune fra i colleghi dottorandi e dottori di ricerca per vigilare sugli impegni presi dal MIUR e per rilanciare le richieste dell’esonero dalla prima prova scritta e del FIT semplificato.